I 10 personaggi che hanno fatto la storia dell’esplorazione spaziale

In occasione della ventitreesima edizione della settimana mondiale dello Spazio, sessantacinque anni dopo il lancio del primo satellite artificiale, ripercorriamo gli eventi principali dell’esplorazione extraterrestre attraverso i nomi degli uomini e delle donne che hanno segnato la storia.

Mercoledì 5 Ottobre 2022
Leonardo Galasso

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aerospace Ricerca Scientifica

Da sempre il cielo, le stelle e gli altri pianeti costituiscono un oggetto di osservazione privilegiato per l’essere umano. L’immaginazione nel corso dei millenni ha fatto da padrona: non disponendo dei mezzi adatti allo studio dell’universo, l’uomo ha sviluppato le più svariate teorie cercando un ordine, una coerenza, un significato, esplorando con la mente lo spazio sconfinato.

Sede delle idee, dello spirito o del divino, lo spazio è sempre stato un luogo lontano e misterioso, difficile da concettualizzare e comprendere. Durante lo scorso secolo i progressi della scienza e della tecnica hanno dato avvio all’era dell’esplorazione spaziale: il 4 ottobre 1957, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, venne lanciato in orbita il primo satellite artificiale noto come Sputnik-1.

È l’inizio di quella che verrà definita “corsa allo spazio”. Unione Sovietica e Stati Uniti entrano in competizione investendo enormi quantità di risorse nel settore dell’aerospace. In occasione della ventitreesima edizione della settimana mondiale dello spazio, ripercorriamo le principali tappe dell’esplorazione spaziale attraverso i nomi che hanno fatto la storia del settore.

10. Jurij Gagarin

È il 12 aprile 1961 quando l’appena ventisettenne Gagarin decolla dalla base spaziale di Baikonur - la stessa da cui partì lo Sputnik-1 - sulla navicella Vostok 1. Compie un’intera orbita attorno alla Terra in 108 minuti, raggiungendo la termosfera per poi atterrare a sud-ovest della città di Engels, nella steppa della Russia occidentale. Il cosmonauta russo entra nella storia, è il primo uomo a volare nello spazio.

9. Valentina Tereshkova

A bordo della navicella Vostok 6, il 16 giugno 1963, Valentina Tereshkova è la prima donna a raggiungere lo spazio. Partita dal Cosmodromo di Baikonur, la sua missione dura circa tre giorni nei quali vengono completate 49 orbite terrestri.

8. Aleksej Leonov

Nel marzo del 1965 Aleksej Leonov entra nella storia delle missioni spaziali durante la missione Voschod 2: il cosmonauta russo è il primo uomo di sempre a fare una “passeggiata” nello Spazio. Restò per 12 minuti all’esterno della navicella, agganciato alla capsula con una corda di sicurezza lunga circa quattro metri e mezzo.

7. Frank Borman

In questa prima fase dell’esplorazione spaziale gli Stati Uniti si vedevano costretti a rincorrere i successi sovietici, raggiungendo i medesimi obiettivi in lieve ritardo; si pensi ad Alan Shepard che viaggiò nello spazio il 5 maggio 1961, pochi giorni dopo Gagarin, o a Edward White che passeggiò fuori dalla navicella nel giugno 1965, tre mesi dopo Leonov. Bisogna aspettare circa dieci anni per osservare il sorpasso statunitense con la missione dell’Apollo 8, partita il 21 dicembre 1968, quando, per la prima volta nella storia, l’uomo lascia l’orbita terrestre raggiungendo quella lunare: si tratta dell’equipaggio capitanato da Frank Borman composto dai due piloti James Lovell e William Anders, i primi uomini ad orbitare attorno al nostro satellite.

6. Neil Armstrong

Siamo giunti al 21 luglio 1969, data dell’iconico sbarco sulla luna, quando Neil Armstrong pronunciò la celebre frase: “That's one small step for man, one giant leap for mankind” e lasciò la prima impronta sul suolo lunare. Con lui, nella storica missione dell’Apollo 11 partita da Cape Canaveral, Buzz Aldrin e Michael Collins.

5. Jack Swigert

Un’altra frase che si è radicata nella cultura popolare mondiale venne pronunciata nell’aprile del 1970 dall’astronauta dell’Apollo 13 Jack Swigert: parliamo dell’iconica “Houston, abbiamo un problema”, che in verità fu "Houston, we've had a problem". A causa di un guasto interno alla navicella, venne sospeso il terzo allunaggio previsto in questa missione. Fu un “fallimento di successo”, visto che l’equipaggio si salvò dopo l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico.

4. Franco Malerba

Veniamo ora al primo astronauta italiano a volare nello spazio, Franco Malerba, che il 31 luglio 1992 partì a bordo dello Space Shuttle Atlantis per la missione STS-46. Il suo compito fu quello di effettuare l’esperimento dell'Agenzia Spaziale Italiana chiamato Tethered Satellite System, meglio noto come il “satellite al guinzaglio”.

3. Peggy Whitson

Il 10 ottobre 2007 viene nominata la prima donna comandante della Stazione Spaziale Internazionale, è la statunitense Peggy Whitson. In occasione della missione Expedition 16, decollò in qualità di comandante a bordo del Sojuz TMA-11. Suo il record femminile di permanenza nello spazio che ammonta a 655 giorni, cumulativi dei tre voli a cui ha preso parte.

2. Samantha Cristoforetti

Prima e unica donna italiana a volare nello spazio, è il 23 novembre 2014, quando Samantha Cristoforetti raggiunge la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navicella Sojuz. Inoltre è la prima donna italiana a ricoprire la carica di comandante dell’ISS, il passaggio di consegne con il collega Oleg Artemyev è avvenuto lo scorso 28 settembre.

1. Luca Parmitano

Il 20 luglio 2019 Luca Parmitano parte dalla storica base di Baikonur in Kazakistan per la missione Beyond assieme al’americano Andrew Morgan e il russo Alexander Skvortsov. Parmitano è il primo italiano ed il terzo europeo ad assumere il comando della Stazione Spaziale Internazionale. Detiene il record italiano di permanenza nello spazio con 366 giorni cumulativi dei due voli effettuati.

Tendenze e prospettive future del settore aerospaziale

Negli ultimi anni un trend particolare nel settore aerospaziale è stato quello del turismo, inaugurato da Dennis Tito: l’imprenditore statunitense ha sborsato 20 milioni di dollari per unirsi alla missione Sojuz TM-32 nel 2001 diretta verso l’ISS, diventando di fatto il primo turista spaziale.

Successivamente imprenditori come Richard Branson, miliardario britannico, e Jeff Bezos, founder di Amazon, hanno deciso di investire nel turismo spaziale, effettuando nel 2021 i primi viaggi suborbitali con mezzi propri. Branson a bordo della navicella spaziale Spaceflight Unity 22 della sua azienda Virgin Galactic, Bezos a bordo della New Shepard, la navetta costruita dalla sua azienda Blue Origin.

Non ultima per importanza l’azienda di Elon Musk, SpaceX che - oltre alle prolifiche collaborazioni con la Nasa, tra cui spicca la missione Artemis - nel 2021 ha avviato con la missione Inspiration 4 un importante progetto di turismo spaziale, totalmente rivolto a privati cittadini. A differenza dei competitors questa missione non ha effettuato soltanto un viaggio suborbitale, infatti la capsula con a bordo quattro civili ha viaggiato per tre giorni consecutivi su un’orbita a più di 500 km di altitudine, più in alto alla Stazione Spaziale Internazionale!

Lo spazio affascina nella sua dimensione illimitata che presuppone possibilità infinite. Origine e fine sono concetti difficilmente assimilabili dalle nostre menti, non a caso, attualmente i temi scientifici più dibattuti sono relativi all'osservazione dell'Universo con l’obiettivo di districare i quesiti fondamentali della sua nascita ed espansione, dalla ricerca dell'antimateria e della materia oscura, allo studio di buchi neri e astri senza dimenticare gli esopianeti, luoghi potenzialmente adatti allo sviluppo della vita per come la conosciamo. Le tecnologie che verranno implementate nei prossimi decenni - con tutta probabilità - permetteranno l'espansione della razza umana su altri corpi del Sistema Solare.

Ma forse attualmente l’aspetto più interessante dell’esplorazione spaziale è il forte incentivo allo sviluppo di nuove tecnologie che contribuiscono - e contribuiranno - al miglioramento della vita sul nostro pianeta. Come suggerisce Pierre-Philippe Mathieu - direttore del Φ-lab Explore Office presso l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) - si può pensare a un futuro non troppo lontano in cui saremo connessi con i nostri device alle piattaforme in orbita, grazie alle quali avremo a disposizione dati costantemente aggiornati e saremo parte attiva del monitoraggio e della tutela dei nostri ecosistemi e del nostro pianeta. Durante l’edizione del WMF 2019, in apertura è stata ricordata la più celebre frase di Yurij Gagarin che, orbitando attorno al nostro pianeta disse: “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini". Da quel momento continuano ad ergersi muri e a svilupparsi conflitti, ma l’aerospace, auspicabilmente, sarà il settore utile a promuovere una costruttiva e pacifica collaborazione internazionale, politica, sociale e civile, in grado di restituirci quella “Terra bellissima” osservata con stupore dal primo astronauta della storia.

Fonti:

https://www.treccani.it/enciclopedia/esplorazione-dello-spazio/

https://www.nasa.gov/topics/history/index.html

https://www.esa.int/About_Us/ESA_history

https://www.asi.it/vita-nello-spazio/litalia-in-microgravita/astronauti/

https://tg24.sky.it/scienze/approfondimenti/viaggi-uomo-spazio-piu-famosi#12

https://ifmagazine.bnpparibascardif.it/2021/08/12/esplorazioni-spaziali-la-storia-delluomo-fra-stelle-e-pianeti/

https://www.focus.it/scienza/spazio/la-storia-interattiva-dellesplorazione-spaziale

https://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2014/11/11/dallo-sputnik-a-rosetta-lera-spaziale-in-10-tappe_d8929429-725e-4e8e-8f69-044aa251e5ca.html


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