Il web è parte integrante della nostra quotidianità e da quando lo smartphone ha fatto capolino nelle nostre vite – e nelle nostre tasche – noi tutti abbiamo notevolmente incrementato il tempo trascorso su internet e sui social network. Anche senza accorgersene, ogni giorno, passiamo molte ore davanti allo smartphone, non sempre compiendo azioni e attività necessarie.
La situazione può facilmente diventare problematica quando si inizia ad abusare dello smartphone. Il periodo del lockdown ha favorito un maggiore uso dei device, unici strumenti di comunicazione con il mondo esterno, ponendo ulteriormente l’attenzione sul problema. E quando si parla di adolescenti il quadro è ancora più complicato.
Il report redatto dall’Osservatorio scientifico di “Social Warning – Movimento Etico Digitale”, una no profit che lavora per diffondere la cultura digitale tra i ragazzi e promuovere un utilizzo consapevole della rete, ha evidenziato alcuni dati molto interessanti. Gli adolescenti sono infatti a rischio dipendenza da smartphone (o nomofobia) in quanto ben l’80% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorre sui social più di 4 ore al giorno, praticamente due interi mesi ogni anno di vita. Il 7% dei ragazzi controlla lo smartphone fino a 110 volte al giorno, il 51% dei giovani da 15 e 20 anni lo fa mediamente 75 volte al giorno. La dipendenza da smartphone provoca anche irritazione e sbalzi d’umore nel 50% dei ragazzi, il 40% ha inoltre affermato di perdere ore di sonno a causa delle connessioni notturne.
In molti cercano di diminuire il loro tempo sul telefono ma il 52% dichiara di non riuscire nell’intento, inoltre il 33% definisce “eccessivo” l’uso che fa dello smartphone.
A fronte di questi numeri “Social Warning – Movimento Etico Digitale” ha lanciato la campagna #consapevolidigitali per combattere la dipendenza social attraverso la formazione.
La campagna, attualmente in crowdfunding su Eppela, mira a sensibilizzare genitori, insegnanti e ragazzi sull’utilizzo dello smartphone attraverso un percorso formativo nelle scuole di ogni ordine e grado. “L’unico antidoto alla dipendenza da smartphone è l’educazione digitale anche in classe” ha affermato Davide Dal Maso, fondatore di Social Warning. I giovani “sono talmente assorti mentre sono online da percepire ogni interferenza esterna come intromissione indebita o attacco personale, hanno necessità di portare lo smartphone con sé ovunque si vada” ha spiegato. Se finanziata, la campagna promuoverà un progetto di educazione digitale atto a promuovere anche azioni pratiche - in famiglia, a scuola e nel tempo libero – per limitare l’utilizzo dello smartphone.
https://www.eppela.com/it/projects/27159-combattiamo-la-dipendenza-da-social-social-warning