Elezioni 2022: l’innovazione nei programmi elettorali

Formazione, digitalizzazione e ecosistema di innovazione nazionale: abbiamo estrapolato tutte le proposte delle principali forze politiche impegnate in queste elezioni. Ecco una mappa per orientarsi.

Venerdì 23 Settembre 2022
Tommaso Ruggieri

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Innovazione digitale Professioni digitali

L'innovazione ha un ruolo sempre più importante nell’economia di un Paese. Avvantaggia consumatori e lavoratori ed è fondamentale per creare posti di lavoro migliori, accelerare la transizione ecologica e migliorare la qualità della vita. Non meno importante: la competitività dell’Italia sul mercato internazionale. Possiamo definire politiche dell'innovazione quelle misure che mettono in relazione la ricerca e lo sviluppo tecnologico con la politica economica e industriale, con l’obiettivo di creare un contesto favorevole affinché le idee possano approdare sul mercato.

Questo articolo vuole raccogliere le proposte e le posizioni dei principali partiti candidati alle elezioni politiche del 25 settembre inerenti la politica dell’innovazione. Il tema è vasto, perciò ci focalizzeremo su 3 asset cari al network del WMF - Il più grande Festival sull'Innovazione Digitale del Pianeta: Formazione, Digitalizzazione e Ecosistema di innovazione.

A seguire: tutti gli interventi proposti dai programmi elettorali di Azione/Italia Viva (Azione/IV o Terzo Polo), Forza Italia (FI), Fratelli d’Italia (FdI), Lega, Movimento 5 Stelle (M5S), Partito Democratico (PD).

Formazione

I temi cardine delle proposte in ambito formazione sono le discipline STEM, gli ITS e il Digital Gap:

Il programma del Terzo Polo parla della necessità di politiche per la formazione di competenze al fine di colmare il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, e dell’accelerazione dei progetti di contrasto al digital divide.

Forza Italia vorrebbe introdurre il coding e la didattica digitale nella scuola, avere più "tecnologi del futuro” attraverso gli ITS Academy e realizzare un polo formativo tecnico-professionale di eccellenza in ogni Regione; 

Il Movimento 5 Stelle punta a sostenere la formazione femminile nelle materie STEM e garantire agli studenti la possibilità di acquisire competenze digitali e informatiche avanzate; 

Il programma di Fratelli d’Italia comprende la promozione della formazione nell’ambito delle discipline STEM e l’effettivo avvio alla riforma degli ITS.

Il programma della Lega pensa all’educazione digitale e all’inclusione tecnologica delle persone che si trovano in situazioni di divario digitale, con particolare attenzione ai benefici per le persone con disabilità.

Digitalizzazione

La digitalizzazione del Paese risulta essere leitmotiv dei diversi programmi elettorali, ma volendo circoscrivere gli interventi delle proposte, questi toccano per gran parte i servizi della Pubblica Amministrazione, la costruzione e lo sviluppo di infrastrutture smart e l’attuazione del PNRR. 

Il Partito Democratico propone di istituire un Fondo nazionale per il diritto alla connessione digitale, così da: incentivare il passaggio a reti a banda ultralarga, finanziare il cablaggio verticale degli edifici in fibra ottica e la predisposizione di apparati per smart building e IOT, e permettere agli studenti delle scuole e delle università di acquistare un computer. Per la Pubblica Amministrazione, il PD propone di costituire uno Sportello virtuale della PA, così da permettere di prenotare un appuntamento e di collegarsi in videoconferenza con qualsiasi pubblica amministrazione. Per digitalizzare i territori, si propone di realizzare un Ufficio associato per la trasformazione digitale dei piccoli comuni.

Il M5S propone invece la “Pubblica amministrazione in Cloud” che si darebbe in radicale “digitalizzazione, dematerializzazione e interoperabilità”. Propone inoltre di: istituire una piattaforma per il turismo, al fine di incrementare la capacità di vendita per PMI agricole e artigiane, e di potenziare e stabilizzare il programma governativo “Transizione 4.0”, con la cessione dei crediti d’imposta sul modello del Superbonus. Nel programma dei cinquestelle, anche la definizione di un piano industriale basato sulle tecnologie strategiche del futuro.

 Nel suo programma la Lega propone di istituire un Ministero dell’Innovazione Tecnologica, per attuare con efficacia le riforme del PNRR: digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese, e-government, capitale umano, infrastrutture, connettività, ricerca e sviluppo digitale.

Mentre, alcune delle proposte di Azione e Italia Viva sul piano della digitalizzazione sono il potenziamento e la razionalizzazione dei soggetti a supporto delle imprese (Centri di Competenza e Digital Innovation Hub), il potenziamento di strutture e figure chiave previste dal codice dell’amministrazione digitale, e la volontà di spingere la neo-creata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale a essere partner delle aziende e non solo a operare come controllore. Sul tema del digital divide, oltre all’accelerazione dei progetti di contrasto al digital divide, è da citare la proposta di creare servizi di prossimità della PA per dare agli anziani un’interfaccia unica e azzerare la burocrazia.

Ecosistema di Innovazione

Gli schieramenti politici che esplicitano nel proprio programma un piano per l'ecosistema di innovazione nazionale dedicano un ampio spazio alle proprie proposte dirette al settore e agli attori coinvolti: imprenditoria giovanile, Ricerca e Sviluppo, Tech Transfer e soprattutto incentivi e sgravi fiscali. 

La Lega propone: i) deduzione, di almeno il 75%, per privati e imprese che investono e/o acquisiscono startup; ii) l’obbligo per soggetti istituzionali, come fondi pensioni e assicurativi, a investire lo 0,50% dei fondi raccolti in startup; iii) semplificazione delle regole di investimento per i fondi di investimento locali e per i fondi comuni di investimento in innovazione per migliorare e aumentare la dimensione degli investimenti, in cambio di un impegno a prolungare la durata dell’investimento nell’azienda scelta; iv) creazione di un ente pubblico per la gestione dei fondi raccolti in progetti di imprenditoria, quali startup, spin-off universitari, innovazione e ricerca; v) sostegno pubblico alla formazione di gruppi di business angels, facilitando la creazione di società di investimento ad hoc; e vi) potenziamento degli incentivi per le società italiane che comprano startup dai fondi di investimento o che investono in esse al fine di favorire e facilitare le operazioni di investimento in ingresso e in uscita.

Il programma di Forza Italia parla di: i) sostegno a progetti di ricerca, al trasferimento tecnologico e all'imprenditoria giovanile; ii) incentivi alla creazione di startup tecnologiche e di valenza sociale, anche attraverso strumenti di finanza innovativa; e iii) semplificazioni e incentivi con crediti d’imposta per le imprese che riconvertono e investono in ecoinnovazione e nuove tecnologie. 

Il PD propone sostegni e semplificazioni per imprese, piccoli imprenditori e startup innovative, e di estendere la detrazione IRPEF del 50% a tutte le tipologie di startup per persone fisiche Under35.

La proposta del Movimento 5 Stelle per il mondo startup scende maggiormente nel dettaglio indicando come target di investimento nell’ecosistema di innovazione: startup e imprese innovative, scuola, università, centri di ricerca, talenti e professionisti, e investitori. Il M5S propone quindi di istituire un soggetto altamente competente deputato al coordinamento degli attori pubblici della filiera dell’innovazione, dell’ecosistema startup e del venture business; alla promozione e all’attrazione internazionale di talenti, imprese e capitale; e alla mappatura degli stakeholder e al monitoraggio costante dell’evoluzione dei settori. Il programma pentastellato va oltre, parlando di semplificazione delle norme, di incentivi agli incubatori, e della certezza di status per sindacati di investimento, acceleratori e venture studio. Si cita nelle pagine anche la costituzione di un Fondo di Fondi, per incentivare gli investimenti in capitale di rischio e sottoscrivere quote di fondi di Venture Capital. Punti ulteriori sono: i) il credito d’imposta del 30% sulle spese di R&S a liquidazione trimestrale, ii) la costituzione societaria online, iii) la detrazione fiscale del 20% sulle minusvalenza degli investitori, iv) l’estratto conto bancario a valere come bilancio semplificato, v) il superamento di una soglia di fatturato annuo, vi) la smaterializzazione delle quote societarie per semplificarne la circolazione, vii) la rimozione delle barriere all’investimento nelle startup italiane rispetto a veicoli societari esteri, come il diritto di recesso dei soci in occasione degli aumenti di capitale e l’applicazione del codice della crisi di imprese; e viii)la concessioni di visti per nomadi digitali, startup e investitori, per attrarre talenti.

Il programma del Terzo Polo sul punto, comprende alcune proposte e posizioni, come la facilitazione d’impresa e razionalizzazione dei bandi di finanziamento, contrarietà alla discrezionalità delle Regioni sulla definizione di “startup”, contrarietà al “click day” nei bandi pubblici, sandbox normativa per l’incontro tra startup e mercato, eliminazione di gabelle normative relative a costituzione e mantenimento della società e eliminazione della tassazione del capital gain sugli investimenti in startup e venture capital. Altri punti del programma sono: i) l’aumento dell'incentivo fiscale per gli investitori, ii) l’innalzamento dell’aliquota del credito d’imposta al 50% per imprese che investono in innovazione, iii) misure di accompagnamento all’imprenditoria (incubazione, consulenza, mentoring e coaching e acceleratori) e iv) l’introduzione nei Centri dell’Impiego (CPI) di un servizio di “assistenza all’autoimpiego e all’imprenditoria giovanile”. In sostanza, i CPI andrebbero ad assistere le startup fornendo consulenza legale e normativa, a sostenere le richieste di fondi pubblici e la partecipazione a gare e aiutandole nella ricerca di personale.

Nelle fonti dell'articolo è possibile prendere visione dei programmi elettorali completi. Con questo articolo si spera di aver dato un panorama quanto più esaustivo possibile delle proposte politiche sugli asset di Formazione, Digitalizzazione e Startup nel campo dell’Innovazione. Dal canto suo, il WMF continuerà nel suo dialogo costante con i decisori pubblici, al fine di migliorare, supportare e accelerare il mercato digital-tech italiano, e tutelare i lavoratori e i professionisti del settore.

Il percorso avviato dal WMF è aperto e condiviso, quindi se vuoi prendere parte all’impegno per il settore digital-tech, puoi iscriverti all’Associazione Italia Digitale e aggiornarti sulle news dal mondo politico, sulle proposte e sulle iniziative del WMF iscrivendoti alla newsletter dedicata.

Fonti

Elezioni 2022 e digitale: ecco i programmi dei principali partiti - CorriereComunicazioni
Elezioni politiche 2022: ecco chi parla di più di innovazione e startup - EconomyUp 
I partiti puntano sulle startup. Ma le proposte per spingere l'innovazione delle imprese sono diverse - MilanoFinanza.it
Politica dell'innovazione | Note tematiche sull'Unione europea 
Quanta innovazione c'è nei programmi elettorali? Il quadro - AgendaDigitale 
Le startup nei programmi elettorali 2022 - StartupBusiness 
Di startup e imprese innovative i partiti parlano poco - Wired 

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