Le nuove tecnologie - dall'automazione alla gestione algoritmica - sono sempre più diffuse e indispensabili, ma introducono nuove sfide dal punto di vista sociale: uno dei problemi principali è la crescente disuguaglianza correlata alla digitalizzazione. Come spiegato dall’imprenditore e informatico Stefano Quintarelli sul Mainstage del WMF2022, non bisogna sottovalutare un digital divide culturale: alcune persone si muovono a proprio agio nello spazio immateriale, altre invece vivono forti difficoltà. È necessario favorire l’acquisizione di competenze digitali, che saranno sempre più importanti per l’inclusione sociale, ed è necessario pensare a un’automazione e un’intelligenza artificiale human centric e trustworthy.
Altra questione fondamentale riguarda i nuovi modelli di business digitali che minacciano i tradizionali meccanismi di welfare - come l'economia delle piattaforme - e pongono nuove domande alle quali la community globale degli innovatori deve trovare risposte puntuali. Da queste riflessioni è stata sviluppata proprio dalla Community del WMF e da Search On Media Group, insieme all'Associazione Italia Digitale, la proposta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Digital-Tech, che ha portato all’attenzione dei sindacati nazionali, durante il 18° Congresso Nazionale UIL, i problemi del mondo del lavoro digital e dei content creators.
Solo attraverso la ricerca, l'innovazione e l’adozione di un sistema di regole etiche saremo infatti in grado di guidare questi sviluppi, assicurandoci che sostengano un futuro del lavoro incentrato sull'uomo e non sulle tecnologie. Durante la scorsa edizione del Festival il fisico Federico Faggin ha posto l’accento sulla differenza delle meccaniche di comportamento tra uomo e macchina, ricordandoci che se l’uomo esprime la propria esperienza tramite forme linguistiche che contengono una determinata informazione, la macchina può esprimere gli stessi concetti che però sono la risultante di specifici algoritmi; se l’informazione è la medesima, la sua origine è posta in due sistemi di riferimento differenti. L’uomo si comporta da tale perché imperfetto e in parte indeterminato, ma le azioni coraggiose che modificano culture e contesti sociali derivano dalla risultante di ragione, sentimento e intuizione. La sfida più importante dei prossimi anni sarà questa, cambiare l’idea di chi siamo: ragionare e comportarci da uomini.
Durante il WMF2022 le problematiche messe in campo dalla terza sfida del Futuro sono state affrontate anche da Stefano Besana, Digital and Future of Work Lead at EY, che ha ribadito il profondo cambiamento che negli ultimi anni ha investito le modalità lavorative: oggi più che in passato, aspettative, desideri e comportamenti delle persone sono sempre più influenzati dalle comunità di cui fanno parte. Per questo è necessario ripensare profondamente i nostri modelli di apprendimento, di leadership, di gestione delle competenze diffuse all'interno delle organizzazioni per riscrivere un futuro del lavoro più a misura di donna e di uomo.
Besana ha sottolineato alcuni dati emblematici del cambiamento a cui stiamo assistendo: entro il 2022 si stima un job displacement pari a 75 milioni, più della metà di tutti i dipendenti necessiterà di un significativo reskilling, emergeranno almeno 133 milioni di nuovi ruoli lavorativi a seguito della divisione del lavoro tra persone, macchine e algoritmi. Per il 2030, si ipotizza un trend di crescita del 1,5% per gli occupati nel settore informatico e delle telecomunicazioni.
Pertanto, sarà molto importante per gli esseri umani imparare a lavorare a fianco delle macchine, aggiungendo empatia, risoluzione creativa dei problemi e giudizio umano ai risultati dell'IA. Questo è il motivo per cui i leader aziendali devono preparare i dipendenti al futuro del lavoro, dando loro i mezzi necessari a sviluppare consapevolezza e competenze.
Tuttavia, c'è ancora molto lavoro da fare per quanto riguarda la riqualificazione nelle organizzazioni. Gli strumenti e le soluzioni software per la gestione e la collaborazione dei dipendenti sono in cima alla lista quando si tratta di implementare nuove soluzioni digitali all'interno dei luoghi di lavoro. Tali soluzioni sono essenziali per mantenere i dipendenti connessi e informati sugli importanti e frequenti aggiornamenti aziendali e delle autorità locali.
In linea con la strada tracciata dall’Agenda ONU 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) con l’obiettivo di creare un domani condiviso, inclusivo ed ecosostenibile, il WMF - We Make Future attraverso il coinvolgimento dei Partner della più grande Startup Competition internazionale, valorizza le startup che pongono al centro del proprio modello di business una o più delle 12 sfide del Futuro. Le sfide sono individuate dal WMF per promuovere soluzioni innovative che impattino positivamente su ambiente e comunità; di seguito alcune delle startup che hanno risposto alla sfida Future of Work.
I principali ambiti di riferimento per far fronte alla terza sfida del Futuro sono: New ways of working, Digital HR, Change management, Diversity & inclusion, Intranet, Intrapeneurship, Meta* for work, Tools for digital nomads, Design & Project/Task management, Voice&Video, Data protection. Tra le oltre 1.000 startup che hanno partecipato alla scorsa edizione del Festival, alcune hanno incentrato il proprio modello di business sullo sviluppo di soluzioni innovative all’interno di uno di questi settori, scopriamole insieme.
Contents
Contents.com è una tech company leader di mercato nell’ideazione, creazione e trasformazione di contenuti. Grazie allo sviluppo di una piattaforma one-stop-shop online proprietaria, Contents.com aiuta le aziende a produrre contenuti multilingua, unici e performanti integrando l’efficienza dell’AI e la creatività umana. Inoltre, per rispondere alle esigenze del mercato enterprise, l’azienda offre soluzioni personalizzate di content automation e content strategy. Nata nel 2020 dall’idea di Massimiliano Squillace, imprenditore e angel investor in diverse realtà italiane ed estere, Contents.com ha all’attivo 55 persone e sedi a Milano, Madrid e Las Vegas.
Helm Order Monitor
Attraverso Elnav, che opera nel campo della Advanced Safety Systems navale, Hrvoje Mihovilović ha sviluppato Helm Order Monitor, la prima soluzione tecnologica al problema del monitoraggio degli ordini tra timoniere e pilota o navigatore a bordo delle navi. Si tratta di un dispositivo elettronico che combina il riconoscimento vocale automatico e i dati provenienti dai sensori della nave. Questa intelligenza artificiale valuta continuamente se gli ordini al timone sono chiari, confermati ed eseguiti correttamente.
Restworld
Restworld attraverso piattaforme di raccolta e tracciamento dati favorisce l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) con un approccio nuovo e più sostenibile per rispondere a quelli che sono i bisogni del mercato del lavoro nel settore dell'industria alberghiera. In un mondo del lavoro che prova costantemente a rinnovarsi rimanendo spesso incatenato al passato, Restworld prova a dare una spinta verso il futuro in maniera più decisa unendo la componente umana, attenta e professionale, ad una componente tecnologica al passo con i tempi e, per alcuni versi, rivoluzionaria.
Robotizr
Robotizr si pone l’obiettivo di semplificare e democratizzare il processo di programmazione delle automazioni dei macchinari industriali, porta di accesso per il paradigma Industria 4.0. Implementare automazioni industriali diventa alla portata di tutti grazie al sistema visuale no-code che elimina la ripida curva di apprendimento dei tradizionali linguaggi di programmazione.
Teamsight
Teamsight è una startup HR Tech che trasforma milioni di interazioni digitali in preziosi insights. La piattaforma di People Analytics IRIS analizza le interazioni aziendali tramite mail, chat, call e videocall, con un motore di AI che quantifica e suggerisce in real-time quali sono le aree su cui i team hanno bisogno di supporto e permette di attivare azioni correttive monitorabili nel tempo.
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