Per una mobilità urbana più sostenibile

ParkingMyCar è un'innovativa piattaforma che sta cambiando il volto della mobilità urbana: l'obiettivo è quello di eliminare lo stress legato alla ricerca del parcheggio di lunga o breve sosta e contribuire così ad una riduzione delle emissioni.

Martedì 7 Novembre 2023
Leonardo Galasso

linkedin
Innovazione digitale startup

L'idea alla base di ParkingMyCar è nata da un semplice problema quotidiano: la difficoltà di trovare parcheggio. Questa difficoltà si è trasformata in opportunità quando il CEO Mattia El Aouak ha pensato di collegare gli automobilisti a una rete digitale di aree di sosta in tutta Italia, con l'obiettivo di eliminare lo stress legato alla ricerca di parcheggio e contribuire alla sostenibilità ambientale.

In che modo ParkingMyCar si propone di incidere sul settore della mobilità urbana?

ParkingMycar ha creato una piattaforma web e app, con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di vivere la mobilità nel settore del parking. La misison di ParkingMyCar è cambiare il modo in cui il mondo parcheggia mettendo al primo posto l’innovazione. Lo facciamo costruendo una nuova rete digitale di parcheggi che ha l’obiettivo di spostare l’Italia in maniera conveniente e sostenibile, creando un mondo in cui il parcheggio è perfettamente integrato nei nostri viaggi e spostamenti quotidiani. Lavoriamo per costruire un ecosistema unico in cui si possa usufruire di tutte le possibilità di parcheggio. Per questo all’interno della nostra piattaforma è possibile prenotare e pagare parcheggi di lunga sosta (aeroporto e porto) e breve sosta (città, stazioni e striscia blu). Abbiamo dato vita a un nuovo sistema per fruire dei posti auto, che genera un impatto ambientale meno dannoso (il traffico è convogliato), riduce lo stress e l’impiego di tempo dato dalla ricerca parcheggio.

Qual è l'idea alla base che ha generato la nascita di questo nuovo progetto?

L’idea di ParkingMyCar nasce nel 2017 quando, il nostro CEO Mattia El Aouak trovandosi in partenza per un viaggio dall’aeroporto di Pisa, non riusciva a trovare un parcheggio nelle vicinanze. In questo inconveniente ci ha visto un’opportunità. Si è accesa in lui la voglia di risolvere uno dei problemi che affligge maggiormente tutti noi nella quotidianità urbana, creando un’esperienza in grado di andare oltre al semplice parking, in grado di collegare il nostro smartphone ai diversi posti auto che ci circondano ma che noi non conosciamo.

Ripercorriamo gli step del vostro progetto per analizzare che impatto ha finora avuto.

Abbiamo chiuso il 2022 con una crescita del 2000% rispetto al 2021 e nel 2024 partirà il processo di internazionalizzazione. Abbiamo creato una app unica nel mercato in grado di mettere insieme prenotazione e pagamento della sosta, con delle novità importanti per automobilisti e viaggiatori. ParkingMyCar è operativa in tutti gli scali portuali e aeroportuali del Paese, sia con strutture private sia attraverso le strutture di parcheggio ufficiali degli aeroporti, inoltre siamo presenti in più di 70 città tra pagamento della sosta on street e prenotazione dei parcheggi off street. Oltre 400, poi, le strutture partner in aeroporto e porto. ParkingMyCar realizza un vero e proprio ecosistema digitale che mette insieme città, porti e aeroporti, e stazioni. La nostra missione è quella di consentire la migliore pianificazione della sosta, contribuendo ad eliminare il traffico e lo stress che ogni automobilista subisce in questa operazione. La sosta gestita digitalmente è il primo anello della mobilità del futuro, in cui ogni servizio sarà integrato senza la necessità di saltare da una piattaforma all’altra. ParkingMyCar considera le tecnologie digitali come la chiave di volta per la sostenibilità delle città.

Quali sono le difficoltà più grandi che vi siete trovati a fronteggiare finora?

ParkingMyCar rappresenta una vera e propria eccellenza in una filiera produttiva complessa come quella dell’alta tecnologia e dei servizi digitali, specie in un contesto non propriamente simile alla Silicon Valley come l’Umbria, caratterizzato sempre più da stagnazione economica ed emigrazione giovanile. Il rapido passaggio da start-up a scale-up percorso dall’azienda – in un ecosistema delle start-up come quello italiano che è ancora sottodimensionato rispetto ad altri contesti internazionali e dove, di conseguenza, è anche basso il numero di scale-up che si riesce a “produrre” – testimonia come esiste un’Italia reale spesso poco raccontata e conosciuta. Un’Italia in grado di creare ricchezza e lavoro buono nonostante tutto, di includere e valorizzare le differenze nonostante le pastoie burocratiche e le sordità di una politica spesso non conscia dei cambiamenti tecnologici che stiamo vivendo (e che vanno necessariamente governati per evitare incendi sociali). Un’Italia molto più resiliente di quella che viene raccontata tutti i giorni dalla narrazione dominante.

C'è un progetto che avete visto nascere e avere successo, che vi ha dato la spinta giusta per provare a lanciare la vostra idea sul mercato?

Il progetto ParkingMyCar stesso è ciò che ci da la spinta giusta, proprio perché operiamo in un tessuto economico come quello umbro, caratterizzato da croniche difficoltà ad indirizzarsi verso settori a più alto contenuto tecnologico e di innovazione, e in un momento storico dove la caccia ai talenti ha portato a un gap tra la domanda e l’offerta di posti di lavoro di circa uno a tre, ParkingMyCar ha fatto letteralmente man bassa dei candidati migliori, con oltre 20 dipendenti che nell’ultimo anno hanno deciso di spostarsi in una start-up, anche abbandonando grandi aziende e multinazionali, tornando in Umbria per rimanerci. La prima motivazione può essere individuata nello sviluppo professionale accelerato, favorito dalla struttura orizzontale dell’organizzazione, in cui i C-Level hanno un ruolo attivo e i nuovi dipendenti hanno la reale possibilità di far parte fin da subito dei leaders, lavorando a stretto contatto con i manager e sentendosi da subito parte del successo della start-up stessa. Da menzionare, infine, la valorizzazione delle diversità - una delle caratteristiche del nostro team, formato da professionisti di diverse nazionalità con esperienze pregresse molto diverse tra loro – che è sinonimo di arricchimento personale e di apertura mentale. Fra i motivi di successo dell’azienda c’è, dunque, un approccio “olistico” alle risorse umane: i lavoratori sono la chiave più importante del successo di ParkingMyCar, la cui crescita non sarebbe stata possibile senza investimenti sulle persone giuste, non solo dal punto di vista delle competenze, ma anche di quello della cultura aziendale.

A quale delle 12 sfide del Futuro individuate dal WMF sta rispondendo ParkingMyCar?

La nostra missione è quella di consentire la migliore pianificazione della sosta, contribuendo ad eliminare il traffico e lo stress che ogni automobilista subisce in questa operazione. La sosta gestita digitalmente è il primo anello della mobilità del futuro, in cui ogni servizio sarà integrato senza la necessità di saltare da una piattaforma all’altra. ParkingMyCar considera le tecnologie digitali come la chiave di volta per la sostenibilità delle città. ParkingMyCar ha adottato un approccio strategico in riferimento al tema della sostenibilità del modello di vendita, che considera tanto l’impatto positivo generato per ambiente e società, quanto per l’impresa stessa. La sostenibilità ambientale a livello di Business to consumer si realizza anche attraverso il processo di digitalizzazione della sosta che significa ridurre il traffico e l’inquinamento, diminuire gli sprechi di carta ed eliminare la moneta. L’essere un vettore primario nell’ambito del processo di transizione digitale che spinge fortemente sul pedale dell’innovazione si coniuga, al contempo, con una grande attenzione ai valori della sostenibilità, sia sociale che ambientale. Da questo punto di vista ParkingMyCar è da sempre una realtà Customer-oriented, sia per quanto riguarda l’impatto sociale dei propri servizi, sia per rispondere in maniera efficace alle esigenze dell’utente, con ciò che ne concerne in termini di sostenibilità ambientale.

Com’è stata la vostra esperienza alla scorsa edizione del WMF?

Estremamente positiva, per noi è stata la prima volta. L’evento ci ha permesso di ampliare la nostra rete di contatti professionali, creare nuove opportunità lavorative, ricevere preziosi consigli e divertirci!


linkedin