Al DevDay OpenAI presenta vision e concretezza: il Futuro del mondo digital e l'impatto sociale dell'AI

Le ultime innovazioni presentate da Open AI stanno accelerando ulteriormente la rivoluzione che l'Artificial Intelligence sta apportando in moltissimi settori. Abbiamo discusso delle prospettive aperte dal DevDay di Open AI con gli esperti di Search On Media Group, Giorgio Taverniti e Alessio Pomaro.

Venerdì 10 Novembre 2023
Leonardo Galasso

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intelligenza artificiale Innovazione Sociale Professioni digitali

Il DevDay di OpenAI ha presentato molte novità che preannunciano una trasformazione importante nel mondo digital, novità descritte in maniera approfondita da Giorgio Taverniti - Co-founder, Head of SEO presso Search On Consulting, e Alessio Pomaro - Head of AI presso Search On Consulting, in questo articolo su Relevant, il progetto editoriale di Search On Media Group che tratta di notizie e approfondimenti di settore grazie alla competenza dei team SEO, PPC, Social e Web Analytics di Search On Consulting.

OpenAI sembra emergere come una nuova BigTech in grado di sfidare l’egemonia di Google, puntando a diventare la piattaforma di riferimento su cui saranno costruiti tutti gli applicativi basati sull'AI. Le recenti innovazioni di OpenAI stanno quindi cambiando il panorama mondiale, accelerando un’evoluzione che oggi sembra inarrestabile. Cosa significa questo per i professionisti del settore AI & Digital Tech?

Lo abbiamo chiesto direttamente a Giorgio e Alessio:

Nel vostro articolo evidenziate le principali novità tecnologiche descritte durante il DevDay, come GPT-4 Turbo, API Assistants, DALLE-3 e Vision, Text-To-Speech (TTS) APIs, Whisper 3 e GPTs personalizzati.

Quali sono le potenziali applicazioni di questi strumenti in grado di accelerare o migliorare il lavoro dei professionisti del digital tech?

G: La cosa più interessante per me è la garanzia di accessibilità a queste tecnologie. OpenAI si è impegnata molto nel cercare di rendere i suoi servizi accessibili in modo da diventare la piattaforma dove risiederanno molti dei prodotti e servizi del futuro che useranno l’AI.

A: Ho apprezzato la crescita della componente personalizzabile. Hanno integrato la possibilità di creare degli agenti specializzati su diverse operazioni, e basati su una conoscenza specifica. Potenzialmente, ogni persona, in azienda, potrebbe avere uno o più assistenti dotati di abilità e conoscenze specifiche per ottenere supporto. E questo vale sia per le applicazioni personalizzare (accesso via API), sia su ChatGPT attraverso quelli che hanno definito GPTs. Per dirlo in un concetto, potrebbe essere “democratizzazione della knowledge aziendale”.

Come potrebbero le nuove API di OpenAI e i servizi personalizzabili influenzare le strategie di innovazione di aziende e startup? E quali sono i benefici legati all'adozione di queste tecnologie?

G: Sono troppe le possibilità da elencare perché grazie all’accesso a tutto l’ecosistema di OpenAI è possibile creare il proprio GPT, creare l’assistente per i propri utenti e fargli svolgere delle azioni sul nostro computer, è possibile avere assistenti visivi e usare risposte audio, assistere le persone che lavorano in azienda a lavorare in modo più efficiente e scalabile! Stiamo per entrare in un mondo nuovo.

A: Le nuove API aprono un ventaglio enorme di possibilità. Di certo, la componente di assistenza e supporto è la direzione naturale, perché abbiamo già l’abitudine ad interagire via chat o voce con questi sistemi, come ha evidenziato Giorgio. Ma possiamo pensare anche a servizi come l’integrazione in CMS per la generazione di contenuti, nella data visualization per ottenere delle spiegazioni dei dati sfruttando Code Interpreter e Vision, nella business intelligence per estrazioni di dati guidate dal linguaggio naturale, e molto altro. Il tutto accomunato da uno sviluppo in cui la prima parte del flusso è focalizzata all’estrazione di dati e contesto, e l’ultima all’uso del modello di linguaggio, il quale sfrutta il contesto per generare l’output.

Quali competenze saranno fondamentali per rimanere rilevanti in questo scenario di rapido cambiamento?

G: A parte quelle tecniche più legate alla programmazione (con Python e API sulle quali abbiamo un seminario dell’accademia apposito), sono le soft skills quelle fondamentali:

  • Curiosità

  • Apprendimento in cambiamento

  • Teamwork

  • Creatività

A: Concordo pienamente. Usando una buona dose di semplificazione, possiamo dire che questi sistemi, andando a supportare le mansioni legate alle hard skill, rendono ancora più importanti le soft skill. Ci tengo ad aggiungere un termine che comprende l’elenco di Giorgio: “sperimentazione”. Io credo che, se un team in azienda riuscirà a destinare del tempo all’attività di ricerca e sviluppo orientata all’applicazione di questi strumenti (e a quelli che verranno), ci potranno essere risultati positivi per la produttività interna e nuovi servizi per l’attività verso l’esterno.

Lo stiamo vedendo da mesi, le nuove tecnologie di AI generativa stanno cambiando rapidamente la nostra quotidianità ed è chiaro che avranno un profondo impatto non solo sul mondo del lavoro ma sulla società nel suo insieme.

In che modo OpenAI intende gestire le preoccupazioni riguardanti la disinformazione, il bias e le possibili conseguenze negative di un uso diffuso ed ecosistemico dell’AI?

G: Ad oggi le azioni messe in atto da OpenAI sono poche, ma stanno migliorando. Si inizia a parlare di controllo grazie a feedback nei log e di protezione per l'enterprise. Dal mio punto di vista bisogna trovare una soluzione perché già oggi abbiamo un bel po’ di deepface. Forse non è solo OpenAI che deve trovare soluzioni, ma dovrebbe avvenire in modo diffuso. Dai singoli alle istituzioni con una assunzione di responsabilità nel creare dialoghi di collaborazione, proprio come avviene al WMF. Speriamo che questo avvenga in modo più frequente in più luoghi.

A: OpenAI agisce sui controlli dell’output in base ai feedback e nella pulizia dei dati. E sono queste le azioni che si possono mettere in atto usando un modello di linguaggio. Altre leve le faranno agire a valle, in stile “copyright shield”. Tuttavia, io credo che servano 3 aspetti per gestire le sfide che questi sistemi ci propongono, e non sono tutte a carico di OpenAI e delle Big Tech:

  • una nuova apertura tecnologica verso soluzioni basate non solo sui LLM, ma degli ibridi con una base logica più solida;

  • un nuovo sistema di governance;

  • cultura e consapevolezza diffuse sul funzionamento di questi strumenti.

Inclusione, accessibilità, sostenibilità: l’AI può fornire strumenti concreti per favorire un progresso sociale tangibile sul lungo termine?

G: Sicuramente pensare alle applicazioni vocali con le possibilità attuali è molto interessante. I sistemi di OpenAI sono già disponibili e a breve molti software li integreranno: con la voce si potrà interagire e ricevere risposta. Credo che da questo punto di vista ci aspetta un mondo più accessibile. Un po' diversa è la questione della sostenibilità: credo che attualmente abbiamo bisogno di un altro approccio alle risorse che l’AI consuma, non so se siamo davvero pronti per sostenere tutta questa energia che stiamo consumando.

A: In termini di accessibilità e inclusività, aggiungo due esempi a quello fatto da Giorgio. Immaginiamo quando Vision potrà essere d’aiuto per le disabilità visive: un sistema in grado di descrivere dettagliatamente ogni tipo di immagine, e di interagire con essa rispondendo a qualunque domanda. Immaginiamo, inoltre, quanto potranno aiutare algoritmi di generazione delle immagini abbinate a un input vocale per persone che purtroppo non possono usare gli arti.. potranno disegnare e creare.. non è straordinario?

Per quanto riguarda la sostenibilità, io credo che all’inizio di ogni nuova tecnologia ci possano essere degli scompensi. Questa tecnologia, in particolare è “energivora” in termini di elaborazione dei dati. Ma l’ottimizzazione è il passaggio successivo naturale. L’abbassamento dei costi della API di GPT-4 Turbo potrebbe essere un primo indizio di un nuovo livello di ottimizzazione. Ma ce ne sono altri.. Grok di xAi, ad esempio si stima abbia le stesse performance di Llama 2, ma con la metà dei parametri.

Chiudo dicendo che l’applicazione di queste tecnologie al problema energetico, potrebbe anche permetterci di stimolare nuove intuizioni per risolverlo.

Quale futuro ci aspetta?

Concludiamo con un estratto dell'editoriale del WMF del 2018 a firma di Cosmano Lombardo - CEO Search On Media Group, Creator e Chairman of WMF:

Nel 1939 il matematico inglese Alan Turing, mise il suo ingegno al servizio dell'umanità, creando la prima macchina digitale dotata di intelligenza; intelligenza artificiale, la cui applicazione determinò le sorti della Seconda Guerra Mondiale anticipandone sensibilmente il termine e salvando vite umane. Da allora ad oggi l'Intelligenza Artificiale ha fatto passi da gigante, tanto grandi, a volte, da spaventare le "Intelligenze Naturali".

Lo stesso uomo infatti, da sempre impegnato nel raggiungimento di scoperte scientifiche e tecnologiche in grado di migliorare le sorti del mondo, si sta al contempo impegnando per distruggere il pianeta Terra, per salvarlo e per costruirsi un'alternativa abitabile, cercando nuovi pianeti per le generazioni future. Dove siamo? Dove stiamo andando? Stiamo utilizzando l'innovazione tecnologica e digitale per produrre concretamente innovazione sociale?

Le sfide attuali segnano il destino futuro e l'unica arma a nostra disposizione per affrontarle e intraprendere il cammino più sano per tutti, come dimostrato nel corso della storia, è l'educazione.

Per avviare un percorso educativo che generi attività virtuose, nate dalla complessità del pensiero e sfociate nelle azioni concrete, è necessario comprendere quanto, in termini di conoscenza e sapere, oggi abbiamo a disposizione. È necessario assumere consapevolezza rispetto alle innumerevoli potenzialità delle tecnologie dell'informazione ma anche di quanto l'umanità, oggi più che mai, possa lottare per un mondo in cui l'Intelligenza dialoghi senza confini e con spirito critico.


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