L’AI, in effetti, ha già parecchie applicazioni concrete in materia di ambiente: dal migliorare la gestione delle reti elettriche, riducendo gli sprechi, al monitorare le emissioni, lo scioglimento dei ghiacci o la deforestazione, all’aiuto nella previsione di eventi meteorologici estremi o, ancora, nella scoperta di nuovi materiali per ottimizzare l’efficienza delle batterie o dei pannelli solari.
Ci sono anche programmi come xView2, sviluppato negli USA dalla Defense Innovation Unit, che possono aiutare i soccorritori a intervenire in maniera più efficace dopo catastrofi naturali, grazie alla capacità di mappare e analizzare le infrastrutture danneggiate nei territori colpiti.
Allo stesso tempo, però, lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, che ha subito una grande accelerazione negli ultimi anni, ha portato anche a un’impennata nel consumo di risorse: terre rare per costruire macchine sempre più potenti, energia per farle funzionare e acqua per il raffreddamento. Un aumento dei consumi che ha fatto saltare i piani di sostenibilità delle grandi aziende tech, che ora sembrano puntare sul nucleare per soddisfare il loro bisogni energetici.
Alla luce di questi elementi, certe promesse sul ruolo quasi magico dell’AI nel risolvere i problemi legati al riscaldamento globale sembrano davvero insensate, come sottolineava tempo addietro anche il MIT Technology Review. Il primo passo, magari anche grazie a nuove applicazioni di intelligenza artificiale, dovrebbe essere proprio la riduzione del consumo di energia e delle emissioni da parte dei grandi attori del settore.
Se è vero che non possiamo conoscere in anticipo l’esito dello sviluppo di nuove applicazioni, è altrettanto vero che il cambiamento climatico è un problema strutturale, politico, economico e sociale, non può quindi avere una soluzione che sia affidata puramente alla tecnologia, per quanto questa possa diventare un’alleata preziosa nel poco tempo che ci rimane a disposizione.
Temi quali la sostenibilità, l’ambiente e lo sviluppo tecnologico saranno al centro dell’edizione 2025 del WMF, con particolare attenzione alla relazione tra intelligenza artificiale e transizione energetica.
Non solo, alla tre giorni di giugno a Bologna saranno presenti le startup che risponderanno alla sfida "Future of Sustainable Agriculture & Climate Tech” che, tra gli altri argomenti, porta l’attenzione su agricoltura smart, biotecnologie alimentari, supply chain sostenibile, economia circolare, decarbonizzazione, smart grid, energy storage, idrogeno verde, carbon capture, materiali bio-based, energie rinnovabili.
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