Il Ministro dell’Università: “Servono competenze digitali per modernizzare il Paese”

Nelle istituzioni cresce l'attenzione su competenze digitali e sulle Information and Communications Technology (Ict). E la Strategia Nazionale promossa dalla ministra Paola Pisano punta dritto su questo settore.

Martedì 25 Agosto 2020
Simone Di Sabatino

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Professioni digitali

La rivoluzione digitale corre a grandi passi verso un futuro fatto di tecnologia al servizio dell’umanità. Una nuova epoca che si avvale di strumenti assolutamente innovativi che diventano la base per uno sviluppo d’avanguardia globale. Non tutti i Paesi però riescono ad aggiornarsi alla stessa velocità e la pandemia da Coronavirus ha messo ben in evidenza enormi lacune che impediscono una crescita sostenibile ed efficace. In molti, grazie al lockdown, si sono accorti che i mezzi tecnologici possono e devono essere utilizzati per migliorare la nostra qualità della vita in tutti i settori.

E proprio su questa scia Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca, ha affermato che, oltre ad esperti di big data, AI e sicurezza informatica, c’è bisogno di “avvocati, economisti, medici, filosofi con competenze digitali diffuse che possano apportare un contributo determinante in termini di rinnovamento alla modernizzazione del Paese e dei suoi modelli organizzativi".

Non solo didattica a distanza dunque ma un vero e proprio sistema formativo diffuso e organico che si concentri sulle competenze digitali in tutti gli ambiti, un progetto che sposa alla perfezione la Strategia Nazionale per le competenze digitali promossa dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano e che a giorni verrà discusso al Consiglio dei Ministri.

In Italia il gap rispetto agli altri paesi su digital skills e sulle Ict era noto, il lockdown non ha fatto altro che far venire a galla tutti i nodi del caso. Gli ultimi dati di Eurostat sono lampanti: in Italia solo l’1% dei laureati ha un titolo nel settore Ict, siamo il fanalino di coda dell’Unione Europea. Stesso discorso per le competenze digitali: le possiede il 42% degli italiani tra i 16 e i 74 anni contro la media UE del 58%. Nel frattempo il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 7,8% facendo registrare un +1,2% in appena un mese, il che significa circa 300mila posti di lavoro in meno ma le aziende non riescono a trovare candidati giusti per le loro posizioni aperte.

“La pandemia ha evidenziato un dato di fatto di fronte al quale per troppo tempo le istituzioni sono rimaste immobili: gli studenti sono tutti nativi digitali, parlano un linguaggio diverso da quello cui il mondo della formazione e dell’istruzione si rivolge a loro” ha spiegato Manfredi. Ecco perché “le istituzioni, le università, la formazione non possono non considerare una riorganizzazione dei percorsi didattici da un lato, del rapporto tra docenti e studenti dall’altro”.

 

Fonti

https://www.ilsole24ore.com/art/universita-competenze-digitali-tutti-piani-studio-ADNKYHk?refresh_ce=1

https://www.adnkronos.com/lavoro/cerco-lavoro/2020/08/04/competenze-digitali-must-per-cogliere-sfide-del-post-covid_BxPU9ggjI7GcnqQmE26DYJ.html


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