Google Assistant e accessibilità: ecco i nuovi strumenti per un internet migliore!

Big G e gli altri colossi dell’hi-tech come Amazon e Apple sempre più vicini alle persone diversamente abili. Ecco gli ultimi sviluppi di software che aiuteranno persone ipovedenti, cieche, con problemi motori e malattie degenerative.

Giovedì 17 Ottobre 2019
Simone Di Sabatino

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accessibilità

La rivoluzione digitale ci ha dato una incredibile opportunità di creare strumenti che possano semplificare la vita a tutti, soprattutto alle persone diversamente abili. E negli ultimi tempi Google e gli altri colossi dell’hi-tech stanno mettendo a punto mezzi e strumenti pensati per migliorare la qualità della vita sia dei normodotati, sia di chi soffre di qualche handicap. Google Assistant, ad esempio, è uno dei prodotti di punta dell’azienda di Mountain View, attualmente presente su più di un miliardo di dispositivi tra smartphone, smart tv, smart hub e casse intelligenti. Il binomio tra Google e accessibilità è sempre più forte, soprattutto nel settore “educational”, e si stanno compiendo significativi passi in avanti che ci stanno regalando un internet migliore, dove cioè l’innovazione digitale porta valore aggiunto e innovazione sociale. Temi che sono nel DNA del Web Marketing Festival, che negli anni ha portato sul palco numerose realtà e una campagna a favore dell'accessibilità. Sosteniamo una società più inclusiva, che possa abbattere le barriere, fisiche e virtuali, per valorizzare ogni singola persona.

Vediamo insieme alcune novità di Google e altri attori digital.

  • Google Assistant, modalità Interprete.

Lo scorso gennaio è stato annunciata l’implementazione “interprete”, una funzionalità che fa di Assistant un incredibile traduttore in tantissime lingue differenti. L’assistente vocale di Google traduce istantaneamente da una lingua a un’altra, basta attivarlo con il classico comando “Ehi Google” e indicare la lingua in cui si vuole tradotte le frasi.

  • Live Caption e Live Transcribe

L’altra novità riguarda Live Caption, il sistema che, grazie a Live Transcribe, permette di aggiungere in tempo reale i sottotitoli su qualunque tipo di contenuto: un video su YouTube, le stories di Instagram, le videochiamate, tutto sarà trascritto live permettendo così anche alle persone sorde o con problemi di udito di poter leggere il contenuto audio.

Da segnalare anche l’innovazione per i sottotitoli per le presentazioni di G Suite: essi si potranno infatti attivare, personalizzando dimensioni e la posizione dove questi vengono letti, su tutte le presentazioni. E di sicuro in futuro avremo anche sottotitoli tradotti in più lingue, simultaneamente.

  • Dark Mode

In un’ottica simile si è mosso anche il sistema Dark Mode, quello cioè che permette di risparmiare fino al 40% della batteria. Un software molto funzionale ma che è utilissimo anche per le persone ipovedenti, in quanto grazie all’oscuramento dello schermo in tanti riescono a vedere e leggere più chiaramente i contenuti riportati. Con la Dark Mode migliora in un sol colpo risparmio e accessibilità.

  • Descrizione testuale all’immagine

Altra implementazione eccezionale per i non vedenti è il fatto che Google, tramite l’intelligenza artificiale, sta mettendo a punto un sistema che dia la descrizione testuale di una immagine. Finora si tratta ancora di una fase di test ma da Big G sostengono che siano circa 10 milioni le immagini già mappate.

  • Euphonia

Uno dei progetti più interessanti di Google, che ha come obiettivo quello di accorpare due o più degli strumenti appena descritti, è Euphonia: si tratta di un progetto che accomuna aspetti tecnologici come Voice Technology, machine learning, AI, speech recognition e tanto altro. Sono numerose le persone affette da disabilità, malattie degenerative, disturbi del linguaggio, lesioni del cervello e problemi di comunicazione, con Euphonia si vuole permettere a queste persone di tornare a comunicare e farsi comprendere. Grazie all’intelligenza artificiale Google sta mettendo a punto un sistema in cui il software capisce, studia e traduce il linguaggio “alterato”. Una tecnologia rivoluzionaria che studia il comportamento dei campioni vocali delle persone con disabilità e li immagazzina in un database così da riconoscere, di volta in volta, le parole e le frasi pronunciate. Ecco un video che ci spiega come funziona.

  • Gestire Google Home con suoni e gesti

Google sta inoltre sviluppando un sistema, basato sempre sull’intelligenza artificiale, che permetta di rilevare suoni e gesti. In questo modo si potrà gestire Google Home (e altri software compatibili) tramite, appunto, gesti e particolari suoni. Si tratta di un sistema pensato per le persone mute o che sono impossibilitate a parlare, queste potranno utilizzare Google Home e gestire la comunicazione attraverso semplici gesti.

  • Google Pixel 4 e Recorder

Annunciata pochissimi giorni fa, sui nuovi Google Pixel 4 l’app Recorder permette di registrare l'audio e lo trascrive in tempo reale. Consente inoltre di effettuare una ricerca nel testo. Recorder segnala anche i vari time code delle sezioni di registrazione, uno strumento che sembra pensato apposta per gli studenti che registrano le lezioni universitarie. L’app è in grado anche di riconoscere suoni e rumori come applausi, brusio e versi di animali. I file audio saranno salvati in .m4a e i file testo in .txt

  • Assistente vocale su Google Maps

Anche Maps presenta importanti novità: in onore del World Sight Day, la giornata mondiale dei segni che si è svolta lo scorso 10 ottobre, è stata infatti presentata la nuova voce guida, una sorta di assistente vocale che guida le persone ipovedenti e non vedenti attraverso le indicazioni di Google Maps. Ecco un pratico video girato in Giappone che vi spiega come funziona.

  • Contenuti esclusivi per Assistant creati o suggeriti dagli utenti

Big G sta anche implementando un sistema che permetta a tutti di creare contenuti esclusivi su Assistant. Pensiamo ad esempio a giochi vocali che possano permettere a bambini con disabilità di imparare le parole, a giochi visivi che insegnino a persone con ritardi mentali il significato e la morfologia di oggetti e cose, e altri tipi di contenuti specifici per persone diversamente abili. Tutti potranno creare il proprio contenuto, inviarlo a Google, poi un team di esperti deciderà se il contenuto in questione potrà essere condiviso con tutto il mondo.

  • Alexa e Arke, l’implementazione di Bionik Laboratories

Non solo Google. Anche gli altri player stanno mettendo a punto tecnologie rivoluzionarie pensate per chi soffre di qualche tipo di disabilità. I Bionik Laboratories per esempio hanno integrato Alexa su Arke, un prototipo di esoscheletro (molto simile a quello visto sul palco del WMF19 e sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia) che possa permettere alle persone che lo utilizzano di comandarlo con la voce. L’esoscheletro sarà così un mezzo a pieno servizio a comando vocale. Ecco come funziona:

  • Show and Tell di Amazon

Lo Show and Tell di Amazon è una inedita iniziativa che ha come obiettivo l’implementazione di Alexa in modo essere un aiutante per persone con difficoltà visive. In sostanza Alexa sarà in grado di riconoscere gli oggetti e li descriverà alle persone. Ecco nel video la descrizione:

  • Apple e MacOS Catalina

Apple non starà certo a guardare mentre i competitors sviluppano nuove tecnologie senza metterci lo zampino. E infatti la casa dell’iPhone sta sviluppando un progetto che permette di controllare MacOS Catalina, l’ultimo sistema operativo annunciato lo scorso giugno e presentato il 7 ottobre, solo con la voce. Un sistema pensato per chi è lontano dal dispositivo e per chi ha problemi di vista, motori e non solo. Si tratta, come è stata definita proprio da Apple, di una “tecnologia trasformativa” dove gli utenti possono interagire con Siri per gestire il computer.

  • Overton

Apple ha inoltre da poco presentato Overton, un nuovo sistema che mira a migliorare l’apprendimento automatico grazie a Siri. Gli ingegneri e gli analisti della Mela cercano di offrire soluzioni sempre più adatte all’utente, studiando i loro comportamenti e il loro utilizzo di Siri. Si tratta di una evoluzione dell’assistente Apple: Overton è infatti definito come un “framework” che riuscirà ad automatizzare i “cicli di vita dei sistemi di intelligenza artificiale”. Sarà in grado di sviluppare modelli e fornire risposte precise: “Il fine è di aiutare gli sviluppatori a realizzare attività di livello superiore, non solo responsive ma proattive” si legge in una nota.

 

Insomma lo sviluppo dell’intelligenza artificiale della Voice Technology continua a fare passi da gigante soprattutto per avere un internet migliore. Una buona notizia, soprattutto per le persone diversamente abili, da accogliere con entusiasmo. E il meglio deve ancora venire.

 

Fonti


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