Il Coronavirus ha cambiato la nostra quotidianità da qualche mese. Siamo oggi costretti, e lo saremo ancora per molto tempo, a limitare i rapporti sociali e soprattutto a utilizzare mascherine, guanti e diverse misure di precauzione e distanziamento sociale. Si tratta di misure poco invasive che, al di là delle scomodità e del piccolo fastidio, risultano strumenti di cautela inevitabili per contenere il virus.
Le mascherine però oscurano bocca e naso, un problema non da poco per le persone sorde, che negli ultimi mesi hanno riscontrato numerosi problemi pratici. "Per le persone sorde l’obbligo di indossare la mascherina rappresenta un problema enorme, perché limita moltissimo la possibilità di comunicare" ha affermato Loredana Maranghi dell’Ente Nazionali Sordi (ENS). “Per i non udenti la lettura delle labbra è spesso fondamentale per poter comunicare” spiega Stefano Bolognini, l’assessore della Regione Lombardia alle Politiche sociali, abitative e disabilità.
L’Ente Nazionale Sordi ha dunque posto all’attenzione delle istituzioni il problema, lamentando una scarsa attenzione per le persone sorde durante l’attuale emergenza sanitaria. E così la Regione Lombardia ha preso in considerazione la richiesta dell’ENS e l’assessore Bolognini, ha scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché valuti la situazione e possano essere distribuite gratuitamente mascherine trasparenti per i sordi.
The world needs to know about Ashley Lawrence, who studies deaf education at Eastern Kentucky University and realized no one’s making protective masks for the deaf and hard of hearing community.
— Eric Alper ???? (@ThatEricAlper) May 3, 2020
So she did it herself and making them for those in need. pic.twitter.com/9VZsPpa1Pp
Soluzioni esistenti ve ne sono già, proprio il mese scorso vi avevamo parlato d Ashley Lawrence, studentessa statunitense che aveva lanciato il suo progetto di mascherine trasparenti, ma sono numerose le iniziative sul tema come quella della 30enne francese Anissa, che sta lavorando a un prototipo e ha già raccolto circa 14mila euro su una piattaforma di crowdfunding per finanziare il progetto. E proprio qualche giorno fa Stefano Massini, durante un programma su La7, ha rilanciato sull’utilizzo di tali dispositivi utili anche “per salvare il diritto al sorriso”.
‘Coronavirus: a Toulousaine woman works on a transparent mask to help the deaf’. While wearing a mask is widespread in France a woman has been working on the “inclusive mask” with a transparent part to see the mouth of the wearer. #IcommunicationP https://t.co/rmRKTvgzw0 pic.twitter.com/YJpzWIH1d0
— ICP (@IcommunicationP) May 7, 2020
“Penso che il Governo debba adoperarsi per reperire mascherine trasparenti che in un questo momento sono particolarmente difficili da acquistare sul mercato” ha sottolineato l’assessore. “Condivido pienamente l’appello dell’Ente Nazionale Sordi che chiede la fornitura gratuita e la distribuzione delle speciali mascherine trasparenti ai non udenti. Sono indispensabili per garantire alle persone sorde di comprendere, leggendo sulle labbra dell’interlocutore, ciò che viene loro detto ma anche per farsi capire da famigliari e amici con lo stesso deficit”.
Recentemente Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, raccomandandosi sull’utilizzo di mascherine per contenere il virus, ha spiegato che “si possono anche confezionare in casa”. Un’apertura questa che potrebbe dare spazio anche alla creatività e al buon senso delle persone che potrebbero realizzare, proprio come hanno fatto Ashley Lawrence e Anissa, delle mascherine trasparenti efficaci a patto che siano multistrato e che siano funzionali.
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