Che significa “sostenibilità”? Una ricerca di IPSOS indaga sulla percezione di questo concetto

Stando ai dati analizzati dalla società di ricerche di mercato, il 35% degli intervistati identifica il termine con l’impatto sull’ambiente. Proprio la percezione della sostenibilità sarà uno dei temi che verranno presentati al Web Marketing Festival dai rappresentanti di Ipsos, che interverranno all’interno delle Sale Brand e Sostenibilità per parlare di come sta cambiando la sostenibilità e del suo legame con il mondo dell’innovazione digitale e sociale.

Lunedì 3 Giugno 2019
Simone Di Sabatino

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sostenibilità

Negli ultimi anni si sta parlando sempre più di sostenibilità ma la grande maggioranza delle persone la intende prevalentemente dal punto di vista ambientale. Secondo i dati raccolti dalla società ricerca di mercato Ipsos, il 35% degli intervistati associa spontaneamente il concetto di “sostenibilità” all’impatto ambientale, mentre il 28% intende un sistema in grado di utilizzare le risorse sociali e naturali in maniera più efficiente per garantire la prosperità nel lungo periodo. Il 14% delle persone invece si riferisce soprattutto ad una sostenibilità economica, mentre l’11% associa il tutto ad una sostenibilità sociale, cioè in difesa e all’inclusione di chi è in difficoltà.

La percezione è in continuo cambiamento, poiché sempre più persone si stanno informando su cosa sia effettivamente la sostenibilità: nel 2014 solamente il 12% sapeva di cosa si trattava mentre nel 2018 la percentuale è salita fino al 20%. Nonostante il tema sia spesso anche agli onori della cronaca, c’è ancora un gap informativo importante e in molti continuano a non comprendere cosa sia sostenibile e cosa non lo sia, quali aziende operino in modo sostenibile e quali no.

In Italia il 20% degli italiani crede fortemente nella sostenibilità e in tutti i suoi valori. La popolazione italiana si dimostra mediamente informata sull’argomento e il 50% sarebbe portato a tenere comportamenti sostenibili in modo da aiutare la società, ma ha un atteggiamento un po’ passivo ed ha bisogno di spinta e sostegno in questo senso. C’è però ancora una percentuale (13%) che dimostra un completo disinteresse sulla sostenibilità mentre il 17% si ritiene informato ma con grossi dubbi sull’effettiva efficienza, insinuando si tratti di una semplice finalità commerciale.

Ma quali sono gli aspetti che portano l’attenzione sulla sostenibilità? Si potrebbero sintetizzare in tre semplici punti:
- etica: il consumatore che rispetta l’ambiente cerca di migliorare il modo in cui si pone verso il mondo;
- paura: i cambiamenti climatici preoccupano più del dovuto e per questo i consumatori cercano di limitare il loro impatto negativo sul pianeta;
- qualità: i prodotti realizzati in maniera sostenibile sono qualitativamente migliori e ciò spinge i consumatori ad acquisti responsabili.

Il secondo punto sembra essere oggi la leva più importante in questo processo di sensibilizzazione: la consapevolezza del surriscaldamento globale ha impensierito molti consumatori. Il 70% della popolazione mondiale è convinta che tutti i cambiamenti climatici siano ormai evidenti e l’84% dichiara anche di essere molto preoccupato per il futuro del pianeta. Una delle problematiche più evidenti è senz’altro la formazione delle isole dei rifiuti che riempiono gli oceani - come il Pacific Trash Vortex - e il 74% della popolazione pensa di aver contribuito personalmente a questo disastro ambientale.

Però spesso ad una paura ci si abitua, o viene sostituita da altre paure: per questo è importante sottolineare che i prodotti sostenibili hanno una qualità superiore. Al giorno d’oggi infatti i consumatori sono più attenti a quello che comprano, la qualità dei prodotti e la loro filiera diventano sempre più motivo di attenzione, ragion per cui l’acquisto consapevole è un trend in netta crescita. Si preferiscono prodotti con un basso impatto ambientale ma che soprattutto siano percepiti come innovativi e migliori degli altri. A conferma di questa tendenza, il 77% degli italiani decide i suoi acquisti in base alla qualità del prodotto e il 30% si concentra sull’origine delle varie materie prime.  
Anche le aziende sono sempre più attente alla sostenibilità, proprio in virtù della particolare attenzione che i consumatori rivolgono ai loro acquisti: esse utilizzano una filiera più sostenibile e il 53% dei consumatori si è accorto del cambiamento delle policy delle industrie, in particolare sull’impatto ambientale.
Sia la popolazione che i top manager sono convinti che essere attivi nel CSR (Corporate Social Responsibility) vuol dire prosperare in futuro. Il 68% delle persone intervistate, infatti, ritengono che tutte le aziende che riusciranno ad avere successo contribuiranno attivamente al benessere della società e il 64% pensa che la CSR sia necessaria per un successo aziendale. I top manager sono della stessa opinione: il 59% di essi ritiene che questo sia il momento migliore per iniziare ad interessarsi della sostenibilità, il 55% dei dirigenti inoltre sono assolutamente convinti che i consumatori si aspettano che le aziende prestino attenzione alle problematiche della società.

La sostenibilità sta finalmente consentendo di coniugare un ambientalismo radicale con le necessità di una vita dignitosa ed un progresso crescente, superando la contrapposizione ambiente sviluppo. Il prossimo auspicabile step sarà quello di arricchire la percezione comune di questo concetto unendo tre dimensioni: quella sociale, ambientale ed economica.

“Il cittadino, in consumatore vuole istituzioni ed aziende che lo aiutino nella sua spinta a consumare meglio ed in modo rispettoso, ma in questo non rinuncia all’idea di progresso, a pensare che il futuro sia un’infinita scoperta di nuove possibilità. Solo chiede, e chiede a se stesso, di tenere in equilibrio il soddisfacimento di bisogni e desideri attuali e quelli futuri. Certo questa consapevolezza si sta diffondendo ora, ma è importante non tradire questa spinta positiva, senza dimenticare che lo sviluppo sostenibile, oltre a tutelare l’ambiente, tutela il benessere e la pace, come ci ricordava già 30 anni fa Alex Langer”, commenta Andrea Alemanno, Senior Client Officer di Ipsos.

Ipsos al Web Marketing Festival

Sarà proprio Andrea Alemanno uno dei relatori della nuova Sala Sostenibilità realizzata quest’anno dal Web Marketing Festival, il più grande Festival sull’Innovazione Digitale e Sociale che, dal 20 al 22 giugno, terrà al Palacongressi di Rimini la sua 7^ edizione.
Durante il suo intervento formativo, Alemanno farà riferimento ai dati sopra mostrati per parlare di come sta evolvendo la consapevolezza sullo stato di salute del pianeta

Nella stessa sala, anche Maurizio Carta (Università di Palermo) e Luca Meini (Enel) che parleranno rispettivamente di “città aumentate”, di modelli urbani sostenibili e di economia circolare.
Il CCO di Ipsos Andrea Fagnoni, invece, sarà uno degli speaker della Sala Brand, dove terrà un intervento sul ruolo sociale determinante dello storytelling e della narrazione per permettere al brand di confrontarsi con la cultura e le comunità di riferimento.


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