Un progetto inclusivo, innovativo e decisamente all’avanguardia che mira a ridurre gli squilibri di genere in un settore molto particolare. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dopo 11 anni cerca nuovamente personale per gli equipaggi e lo fa in una maniera unica, lanciando il nuovo progetto Parastronauti, alla ricerca di astronauti con disabilità.
Si tratta di una prima assoluta, un progetto pilota, mai prima d’ora erano stati selezionati astronauti disabili da mandare in orbita. Parastronauti è una iniziativa sulla quale l’ESA ha stanziato 1 milione di euro avviando un dibattito con il Comitato Paralimpico Internazionale per affinare la tecniche di addestramento. Affinché gli astronauti con deficit fisici possano partecipare alle selezioni è necessario comunque rispettare dei requisiti introdotti dall’ESA, come ad esempio il “grado di menomazione” e “l’elenco delle menomazioni ammissibili” come ad esempio alcune disabilità degli arti inferiori e persone di bassa statura. In particolare l’Agenzia Spaziale è alla ricerca di “individui qualificati psicologicamente, cognitivamente, tecnicamente e professionalmente per farli diventare astronauti”.
Tra gli altri requisiti è necessario avere una laurea di secondo livello (sono accettate le lauree in biologia, fisica, astronomia, medicina, ingegneria, matematica, etc.), almeno tre anni di esperienza professionale, avere meno di 50 anni e parlare fluentemente inglese e una seconda lingua.
Got questions about our #AstronautSelection? Discover more about the criteria and the process, check the FAQs and get ready to make #YourWayToSpace when applications open 31 March ???? https://t.co/Bem9IeDNmJ #ESArecruits pic.twitter.com/rHvTCQc1a9
— ESA (@esa) February 16, 2021
Il day one per le selezioni è il prossimo 31 marzo per uno slot temporale che arriverà fino al 28 maggio. L’ESA vuole inserire tra le 4 e le se 6 nuove unità nel suo organico. “Abbiamo sempre contrastato il concetto di astronauti super eroi, siamo persone normalissime che fanno forse un superlavoro” ha spiegato Luca Parmitano, “Per le nuove generazioni l’inclusività è uno standard e lungi da velleità passeggere, dovrà essere così anche per l’Agenzia Spaziale Europea”.
Gli ha fatto eco Ersilia Vaudo Scarpetta, Chief Diversity Officer dell’ESA: “è solo la scelta più intelligente, abbiamo l’ambizione di immaginare e rendere possibile il futuro. Per farlo l’unica soluzione è pensare in modo diverso, uscire dalla familiarità”.
“Si tratta di un progetto pilota ma rappresenta un traguardo importante che cambia la maniera tradizionale in cui guardiamo al volo umano nello spazio” ha spiegato Chiara Cocchiara, ingegnere aerospaziale all’Eumetsat che ha partecipato a numerosi WMF e che parteciperà alla selezione per diventare un nuovo astronauta dell’ESA. “Aspetto questo momento da oltre dieci anni, sarà dura ma non vedo l’ora”.
https://www.wired.it/scienza/spazio/2021/02/16/astronauti-esa-nuova-selezione/