Lavorare per una pace duratura

Il WMF è da sempre vocale sui temi che coinvolgono la collettività, e oggi ancora più di prima ritiene cruciale la diffusione di una educazione alla comunicazione e alla risoluzione dei conflitti, anche attraverso gli innumerevoli e sofisticati strumenti messi a nostra disposizione dal costante progresso digitale.

Mercoledì 21 Settembre 2022
Angela De Gregorio

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Innovazione Sociale Cambiamenti Climatici

Salvare le future generazioni dal flagello della guerra”, questo era l’intento alla base dell’istituzione della Giornata Internazionale della Pace nel 1981 da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Una ricorrenza simbolica per sensibilizzare sulla necessità di una pace globale e sulla scelta attiva della non violenza

In un momento storico in cui sono in corso almeno 23 conflitti ad alta intensità sparsi in tutto il mondo, giornate come questa ci aiutano a comprendere ancora di più l’importanza di coltivare una community internazionale aperta al dialogo e alla comprensione, in cui le soluzioni e i miglioramenti vengano condivisi con tutte e tutti. Il WMF ogni anno mette la propria piattaforma al servizio dell’attivismo per i diritti umani, che coinvolgono la lotta all’emarginazione e ai razzismi, alla criminalità organizzata, alle discriminazioni di ogni tipo, e lo fa dando voce a storie di resistenza, che sappiano ispirare un cambiamento profondo, ma anche tramite azioni concrete.

Il “ritorno” della guerra

Nel 2022 abbiamo assistito inermi allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, un evento che ha scosso nel profondo le coscienze di molti, e che ha all’improvviso riportato la guerra al centro della quotidianità occidentale. È tuttavia importante non dimenticare che di conflitti è tristemente pieno il mondo: i numeri e i dati ci confermano che la nostra sensazione di pace è un sentimento illusorio, poiché sono moltissime le aree del pianeta interessate da guerre ed escalation di violenza. Il conflitto tra Russia e Ucraina è cronologicamente il più recente, ma è solo una voce in un lungo elenco di conflitti ancora in corso.

Sin dalle prime delicate fasi dello scoppio del conflitto, come WMF abbiamo ritenuto fondamentale dare il nostro contributo, motivo per cui abbiamo attivato in quell’occasione una collaborazione con i creatorI Sansoni che prosegue ancora oggi, allo scopo di sensibilizzare la nostra attenta community sull’argomento, ma anche di fornire indicazioni e coordinate locali e nazionali, invitando tutti e tutte a supportare con un gesto concreto i civili ucraini in un momento di estrema difficoltà.

Simbolicamente, inoltre, l’edizione 2022 del WMF ha avuto in via eccezionale due co-conduttrici: l’attrice e presentatrice russa naturalizzata italiana Natasha Stefanenko, insieme all’attrice ucraina naturalizzata italiana Anna Safroncik, un ulteriore messaggio di dialogo che le due professioniste hanno portato sul palco principale del Festival.

Conflitti ed emergenze climatiche

Ad alimentare ulteriormente il problema dei conflitti nel mondo ci sono le emergenze climatiche: come sottolineava il prof. Savo Heleta dal Mainstage durante l’ultima edizione del WMF, l’aumento dei conflitti e i pesanti cambiamenti climatici sono legati da una funzione di causa ed effetto: migrazioni, scontri, irrigidimento delle trattative sono spesso il risultato diretto di desertificazione, deforestazione, esondazioni, carestie e generale mancanza di risorse.

Cosa possiamo fare noi?

In un mondo in cui i conflitti saranno sempre più frequenti, come ricordato da Savo Heleta durante il suo speech, la resistenza sta nell’opporsi all’istinto dello scontro, nel cercare la mediazione e imparare la diplomazia. In questo filone si inserisce anche il progetto Rondine Cittadella della Pace, che abbiamo avuto l’onore di ospitare al WMF con il suo founder e presidente Franco Vaccari: un’organizzazione che si impegna per ridurre i conflitti armati nel mondo e diffondere la la pratica della trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto.

È cruciale che le generazioni più giovani si appassionino alla mediazione, al dialogo politico e alla cooperazione internazionale: abbiamo bisogno di una nuova classe di persone che siano capaci di negoziare, ma soprattutto ascoltare.

Per parafrasare le parole di Siyabulela Mandela a conclusione del suo discorso di apertura dell’edizione 2022 del WMF, nessuno di noi sarà davvero libero, non ci sarà davvero pace finché esisterà anche solo una guerra nel mondo.


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