Crisi idrica globale e siccità: è giunta l’ora di porre fine alla nostra guerra contro la natura

Attualmente un quarto della popolazione mondiale vive in situazioni di scarsità d’acqua potabile e, secondo le stime della Banca Mondiale, il dato è destinato a peggiorare, raggiungendo quota quattro miliardi nel 2050. E il tempo per intervenire in maniera strutturata sta terminando.

Venerdì 24 Marzo 2023
Leonardo Galasso

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sostenibilità Cambiamenti Climatici

La siccità è un fenomeno climatico estremo che colpisce sempre più regioni del mondo, determinando gravi conseguenze sulla vita degli esseri viventi e sull'ambiente. In molti Paesi, la siccità è una minaccia costante e rappresenta un vero e proprio problema per la sicurezza alimentare, la salute pubblica e l'economia.

Con il progressivo aumento delle temperature, la situazione è destinata a peggiorare: in molte zone del mondo già da tempo si verificano ingenti desertificazioni e si contano innumerevoli incendi, con conseguenze drammatiche per la popolazione in termini di decessi e sfollati. Non ultimo il conseguente fenomeno migratorio che vede moltissime persone costrette a lasciare le loro terre, ormai diventate inabitabili.

L'ONU ha lanciato l'allarme di una crisi idrica imminente durante la conferenza mondiale sull'acqua, svoltasi nella sede più importante delle Nazioni Unite, a New York dal 22 al 24 marzo. La data di inizio non è casuale, infatti il 22 marzo ricorre la giornata mondiale dell'acqua. Dalla tre giorni sono emerse le criticità e le strade da percorrere per contenere il più possibile l’emergenza idrica globale.

La scarsità d’acqua si traduce in emergenza sanitaria, economica e sociale

Secondo i dati del rapporto Unicef e OMS, nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno acqua sicura da bere e 3,6 miliardi, quasi la metà della popolazione mondiale, utilizza servizi igienici che non trattano i rifiuti umani prima di rilasciarli nell’ambiente. Dal rapporto emerge anche che ogni anno, almeno 1,4 milioni di persone muoiono per cause legate al contatto o all’utilizzo di acqua contaminata e scarsi servizi igienici. Metà di tutte le strutture di assistenza sanitaria globale - dove le pratiche igieniche corrette sono particolarmente importanti - non dispongono di acqua e sapone o di soluzioni igienizzanti per le mani a base di alcol.

Molte zone del Corno d'Africa stanno affrontando il sesto anno consecutivo senza pioggia: il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha fatto presente che nella sola Somalia 8,7 milioni di persone hanno bisogno di assistenza immediata e gran parte di loro è stato costretto ad emigrare per sopravvivere.

Nelle aree più colpite dalla siccità nel sud dell’Etiopia, nel nord del Kenya e in Somalia, il prezzo dell’acqua ha raggiunto livelli esorbitanti, registrando un aumento del 400% da gennaio 2021. Un aumento che coinvolge 22,7 milioni di persone che già soffrivano di malnutrizione acuta, a cui ora manca anche la possibilità di acquistare l’acqua pulita necessaria alla sopravvivenza. Nella parte settentrionale del Kenya, la siccità ha causato il prosciugamento del 95% delle fonti d’acqua in aree agricole e pastorali, come Marsabit e Turkana.

Vaste zone del Sudamerica stanno affrontando la peggiore carenza idrica degli ultimi 60 anni. In particolare il cosiddetto “granaio” del mondo in Argentina rischia di perdere tra il 40 e il 50% dei raccolti di grano e soia, che si traducono in un danno stimabile tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari.

Ancora Guterres, ha affermato: "l'umanità ha spezzato il ciclo dell'acqua, distrutto gli ecosistemi e contaminato le falde acquifere - per poi aggiungere - stiamo prosciugando la linfa vitale dell'umanità attraverso il consumo eccessivo e l'uso insostenibile, e la stiamo facendo evaporare attraverso il riscaldamento globale".

Secondo i dati diffusi dallo GIEC (Gruppo Intergovernativo degli Esperti sul Cambiamento Climatico), all’aumento di un grado della temperatura terrestre corrisponde una riduzione del 20% della disponibilità delle risorse idriche.

In Europa la peggiore siccità degli ultimi 500 anni

Anche in Europa, la siccità è un fenomeno in preoccupante aumento che si verifica sempre più frequentemente e intensamente. Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA), negli ultimi decenni la siccità è stata la principale minaccia climatica per l'agricoltura, l'approvvigionamento idrico, la qualità dell'aria e la salute pubblica.

L'estate 2022, secondo i dati del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus - gestito dalla Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (ESA) - ha visto la più grave siccità degli ultimi 500 anni. I danni più gravi alla vegetazione sono ben visibili nelle aree sud-orientali della Gran Bretagna, in Francia settentrionale e in Germania, Polonia e Europa orientale. I dati sono stati confrontati con un altro studio del 2014 sulla grande siccità che colpì il continente nel 1540.

I dati ricavati dall'Osservatorio Globale sulla Siccità (Global Drought Observatory, GDO) confermano che quasi la metà dell'Europa ad agosto 2022 si trovava in condizioni allarmanti: il suolo di un vastissimo territorio risultava quasi privo di umidità, con gli evidenti effetti negativi sulla vegetazione, fotografati dal satellite Sentinel 2. Il livello dell'acqua nei grandi fiumi, come il Reno, il Danubio o il Po, è sceso al punto da impedirne la navigazione, mentre il clima estremamente caldo e secco ha notevolmente aumentato il numero di incendi boschivi.

La situazione attuale sembra preannunciare un’altra stagione problematica a causa della mancanza di acqua: precipitazioni minime, compresa la neve che dovrebbe fare da riserva per il lungo periodo, sono il segno di un'estate che rischia di essere peggiore di quella dello scorso anno. Un rapporto del Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea sembra confermare quest’ipotesi, ponendo l’attenzione sull'Italia settentrionale, la Francia e la Spagna dove gli effetti della siccità sono evidenti e c’è un concreto rischio di approvvigionamento idrico per uso umano, agricolo e per la produzione di energia.

Ad oggi sulle Alpi mancano i due terzi della neve, i ghiacciai sono ridotti ai minimi storici, il Po è in secca come in piena estate (a Torino ha una portata inferiore del 35 per cento rispetto ai livelli già bassi del 2022) e il livello dei grandi laghi del Nord Italia è talmente basso da rendere le isole raggiungibili a piedi, autobotti portano l'acqua potabile nei paesi montani del Cuneese e del Verbano e c'è il rischio che 3,5 milioni di italiani vedano razionato l’utilizzo di acqua ad uso domestico. La siccità italiana è lo specchio di una carenza globale dovuta all’emergenza climatica, di cui stiamo sperimentando solo le prime conseguenze.

L’Italia è infatti un Paese a stress idrico medio-alto secondo l’OMS, con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata annualmente per tutti gli usi, da fonti che stanno riducendosi progressivamente. Urbanizzazione, inquinamento ed effetti dei cambiamenti climatici, come le sempre più frequenti e persistenti siccità, mettono sempre più a rischio l’approvvigionamento idrico della Penisola.

Prendendo in considerazione i consumi idrici a uso civile, gli italiani sono tra i più grandi consumatori d’acqua pro capite rispetto agli abitanti degli altri Paesi dell'Unione: 220 litri per abitante al giorno contro una media Ue di 165. Ad aggravare la situazione, l'infrastruttura idrica italiana che registra una percentuale di perdite idriche in fase di distribuzione del 41,2%, collocando il nostro Paese al quart'ultimo posto tra i 27 Paesi UE+UK, mentre il dato relativo alle perdite lineari - pari a 9.072 m3/km/anno - ci colloca all'ultimo posto in Europa.

Il PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza ha indirizzato circa 4 miliardi di euro per interventi utili a ridurre le perdite idriche, digitalizzare le reti e realizzare nuovi invasi. Ma per affrontare il problema delle carenze idriche italiane non è sufficiente occuparsi degli usi civili, visto che questi assorbono meno di un terzo dei prelievi complessivi, mentre l’agricoltura assorbe da sola circa il 50 per cento dell'acqua dolce prelevata dall'ambiente.

Ogni iniziativa di adattamento e mitigazione non può prescindere da una riorganizzazione delle colture nel nostro Paese, della loro varietà o delle tipologie ad elevato fabbisogno di acqua. Una delle vie percorribili è il riuso dell'acqua depurata in agricoltura, in particolare per le colture maggiormente idroesigenti. Ma, numeri alla mano, solo il 56% delle acque reflue risulta trattato in conformità con la direttiva, contro una media Ue dell’82%.

L’agricoltura italiana subisce a pieno l’impatto della siccità: l'anno scorso i danni provocati dalla mancanza d’acqua furono stimati attorno ai 6 miliardi di euro, ma secondo la Coldiretti il 2023 potrebbe essere addirittura peggiore. La mancanza di precipitazioni sta condizionando le scelte delle aziende agricole, che si stanno spostando dalla produzione di mais e riso, due colture particolarmente bisognose d’acqua, verso quella soia e frumento. Le stime della Cia-Agricoltori italiani prevedono crolli produttivi dal 10% fino al 30%.

Soluzioni tech per ottimizzare i consumi d’acqua nel settore agricolo

Con la siccità destinata a diventare un problema strutturale, alcuni agricoltori stanno esplorando soluzioni tecnologiche per diminuire il fabbisogno idrico. I produttori ortofrutticoli che fanno capo ad Apo Conerpo, per esempio, stanno sperimentando un progetto che permette una riduzione dell’acqua del 20% nel processo produttivo dei pomodori, grazie alla sostituzione dei rotoloni con le manichette per l’irrigazione.

Per la produzione di kiwi invece, grazie a specifici sensori nel terreno che calcolano l’esatto grado di umidità necessaria, e ai sistemi di irrigazione che depositano solo il numero di gocce necessarie nel preciso punto in cui servono, si riesce a risparmiare il 30% di acqua.

Nel comparto del riso, invece, i produttori che fanno riferimento all’ecosistema NaturaSì stanno sperimentando le cover-crops, cioè le colture di copertura, che hanno l'obiettivo di tenere i suoli coperti e protetti dal rischio di perdita di sostanza organica e disidratazione.

In questo contesto il governo ha attivato una cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e ha istituito la figura di un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023.

Far fronte alla scarsità d’acqua implementando raccolta e riuso: necessari interventi strutturali

Tra le varie soluzioni e le possibili azioni da intraprendere, una su larga scala potrebbe essere la ricarica controllata delle falde: per ottimizzare le sempre minori e più concentrate precipitazioni e favorire la loro permanenza sul territorio, si potrebbe limitare o rallentare il loro scorrimento a valle fino al mare.

Un'altra manovra utile potrebbe essere l’istituzione di un obbligo di recupero delle acque piovane attraverso l'installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano, prevedendo laghetti e piccoli bacini in ambito agricolo.

Una misura fondamentale evidenziata da Legambiente è quella che riguarda gli interventi strutturali volti ad efficientare il funzionamento del ciclo idrico integrato, permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione.

Legambiente sottolinea la necessità di implementare “il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura, riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti, utilizzare i criteri minimi ambientali nel campo dell'edilizia per ridurre gli sprechi, favorire il riutilizzo dell'acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti, introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti”.

Una migliore gestione delle risorse idriche e un’azione congiunta volta al contenimento della crisi climatica sarà determinante per il benessere della popolazione mondiale nei prossimi anni. Riprendendo ancora una volta le parole del segretario generale ONU Antonio Guterres: "È ora di porre fine all'inesorabile - e insensata - guerra alla natura e di offrire il futuro sostenibile di cui il nostro clima ha bisogno e che i nostri figli e nipoti meritano".

Fonti:

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2022/09/06/nellestate-2022-la-peggiore-siccita-deuropa-in-500-anni-_bab737df-97c3-4b4a-933a-bd820cf06764.html

https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/la-siccita-spegne-le-centrali-idroelettrico-al-minimo-storico/

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/03/21/arriva-il-commissario-nazionale-contro-la-siccita_20a6de6b-844e-4aec-b0c2-7e7d69ff1871.html

https://www.ilsole24ore.com/art/siccita-danni-6-miliardi-imprese-AEuyDq7C

https://www.rainews.it/articoli/2023/03/siccita-studio-commissione-europea-caldo-acqua-carenza-idrica-europa-italia-spagna-francia-4dad9db5-5d9d-4f39-bc24-9c98b06eda55.html

https://www.rainews.it/articoli/2023/02/allarme-siccit-sulle-alpi-la-neve--diminuita-del-53-lacqua-del-po-del-61-79f4314a-c5b9-4c4c-b22f-d00fe9609b15.html

https://www.corriere.it/economia/consumi/cards/siccita-come-cambia-l-agricoltura-soia-posto-riso-pomodoro-pachino-liguria/vigne-alta-montagna-arachidi-coltivate-veneto_principale.shtml

https://www.ilsole24ore.com/art/la-terra-senz-acqua-siccita-sudamerica-all-europa-AE4HYp7C

https://water.europa.eu/freshwater

https://edo.jrc.ec.europa.eu/documents/news/GDO-EDODroughtNews202303_Europe.pdf

https://www.eea.europa.eu/it

https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/allarme-siccita-emergenzamaifinita/


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